ParkLife_Lodi Somaglia - Prologis 2 BLOG

ParkLife_Lodi Somaglia

Quando in ambito architettonico si parla di misure e di parametri che non siano strettamente legati alla firmitas, si prova ancora oggi un velato imbarazzo. Questo è dovuto probabilmente al timore che l’architettura, se controllata, possa rimanere imbrigliata in asettiche formule matematiche e in standard quantitativi che le facciano perdere quel carattere creativo e narrativo che l’ha sempre accompagnata.

L’intenso lavoro di ricerca portato avanti dal team di Tuned-Lombardini22, diretto dall’architetto Davide Ruzzon, si è proposto sin dall’inizio di scardinare tali pregiudizi e di ridurre il ritardo con cui l’Italia si è approcciata all’applicazione delle ricerche neuroscientifiche e della psicologia ambientale in architettura.

Grazie alle ricerche condotte, infatti, è stato possibile mettere a punto uno strumento di validazione in grado di comprendere, nelle diverse fasi progettuali, quelli che sono i comportamenti e le risposte emotive degli utenti a un determinato spazio costruito, e di concepire, conseguentemente, quale fosse lo spazio più adatto e, una volta progettato, quali le modifiche da apportare. Il processo di validazione, che è sempre stato, a livello mondiale, prerogativa di pochissimi colossi della progettazione, è riuscito in tal modo ad approdare anche in Italia e ad essere applicato in progetti come quello descritto da Cinzia Di Dio e da Davide Ruzzon nel seguente dialogo.

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Davide Ruzzon: Dopo un lungo lavoro di analisi e studio, che abbiamo fatto confluire nelle linee guida ParkLife Prologis, a Lodi abbiamo avviato il primo progetto applicativo, che sarà completato entro il mese di ottobre, appena
dopo l’estate. La prima parte inerente alle opere di street-art è già stata realizzata. Nelle prossime settimane
andranno realizzati i sistemi di servizi per i lavoratori, le opere per usufruire meglio di aree verdi, ed altre ancora.

Cinzia, prima di questi interventi hai già elaborato, insieme al tuo team, la prima fase della ricerca che TUNED, con il supporto della Università La Cattolica, nella quale insegni, ha strutturato per poter misurare le risposte psicologiche e comportamentali che questi miglioramenti allo spazio del lavoro potrebbero produrre tra i lavoratori degli uffici, gli operatori dei magazzini e gli autisti.

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Quali sono le risposte psicologiche misurate in questa prima fase? Perché realizzare una misurazione prima degli interventi e con che metodiche si sono sviluppate le ricerche?

Cinzia Di Dio: Come hai già ben descritto, la ricerca si propone di valutare l’impatto psico-sociale del benessere percepito in funzione della riorganizzazione architettonica e dell’introduzione di servizi nel Parco Logistico Prologis Somaglia di Lodi. L’impatto psico-sociale sarà valutato attraverso la somministrazione di questionari standardizzati, ben conosciuti in letteratura, e di interviste semi-strutturate. In particolare, le variabili psico-sociali includono la valutazione dello stress legato al lavoro, il benessere percepito, la motivazione al lavoro, la capacità di coping (ossia di gestire le situazione avverse), la qualità delle relazioni con i colleghi e il management, lo stato umorale/sentimenti dei lavoratori, e le competenze cognitive quali livello di attenzione e prontezza. La lettura dei questionari, e la relativa interpretazione, avverrà anche grazie al supporto delle interviste semi-strutturate che mirano ad approfondire temi quali la percezione / soddisfazione / insoddisfazione legate all’attività lavorativa e ai servizi offerti dall’azienda, le relazioni con i colleghi, il senso di appartenenza (identità) con l’organizzazione, la qualità della comunicazione, il livello di fiducia nei colleghi e nell’azienda, nonché eventuali ambiti di miglioramento.

L’obiettivo del progetto è quello di quantificare gli eventuali cambiamenti nel benessere psico-sociale percepito sul lavoro prima e subito dopo la realizzazione delle opere e l’implementazione dei servizi, nonché dopo un periodo di adattamento.

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A tale scopo, la raccolta dati in una fase iniziale (che chiameremo T0 o baseline), prima dell’inizio dell’attuazione degli interventi, è finalizzata a valutare il livello di benessere psico-sociale percepito dal lavoratore oggi. Qualsiasi differenza tra i dati raccolti in questa fase (baseline), e quelli raccolti dopo la conclusione degli interventi, indicherà i possibili effetti sui livelli di benessere percepito. In altre parole, si risponderà alla domanda fondamentale: come hanno impattato le opere e l’implementazione dei servizi sul benessere psico-sociale del lavoratore?

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Dopo che saranno completati i lavori come procederà la ricerca, e con quali obiettivi?

Cinzia Di Dio: Come anticipato, valutare lo stato di benessere psico-sociale dei lavoratori al termine dei lavori ci permetterà di quantificare eventuali miglioramenti rispetto alle variabili sopra descritte, nonché di poter valutare quali ambiti psico-sociali hanno particolarmente beneficiato dell’intervento.

L’analisi di queste variazioni subito dopo gli interventi, in un tempo che definiamo T1, ci permetterà di fare una fotografia rispetto alle variazioni dello stato psico-sociale dei dipendenti immediatamente a seguito delle migliorie apportate all’ambiente lavorativo.

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Sarà tuttavia necessario riquantificare queste variabili in un periodo successivo (T2), per capire – da un lato – se gli eventuali cambiamenti psico-sociali rimangono stabili nel tempo e non sono solo frutto di un effetto “sorpresa” e – dall’altro – per evidenziare eventuali cambiamenti non rilevati nella valutazione T1 e che eventualmente emergeranno solo dopo un periodo di assestamento in cui le nuove opere e i servizi eserciteranno la propria influenza sulla regolare attività lavorativa.