NuArch
Uno studio delle componenti architettoniche tramite registrazioni elettroencefalografiche in ambienti di realtà virtuale
INTRO
Dal 2019 è attivo un progetto di ricerca diretto dal Prof. Giacomo Rizzolatti, che sta indagando gli aspetti più complessi della relazione tra forma dello spazio e rappresentazioni cerebrali corporee ed affettive.
Per indagare gli aspetti più complessi della relazione esistente tra forma dello spazio e le rappresentazioni cerebrali corporee ed affettive dell’uomo, è stato avviato un progetto di ricerca presso la sede di Parma dell’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IN-CNR). Insieme a Davide Ruzzon Direttore di TUNED | Lombardini22, il team di ricercatori coinvolti nel progetto è coordinato da Giovanni Vecchiato e costituito da Fausto Caruana e Pietro Avanzini, con la partecipazione straordinaria del Prof. Giacomo Rizzolatti.
Il 24 giugno 2021 in Lombardini22 sono stati presentati i primi risultati della ricerca con il Prof. Rizzolatti: scopri cos’è successo
Nel secondo semestre del 2022 i risultati del progetto di ricerca condotto da Nuarch sono stati pubblicati su Scientific Reports, la rivista divulgata da Springer Nature, confermando l’importanza degli ambiti scientifici e interdisciplinari in cui si muove da anni Lombardini22:
Approfondisci e scopri i risultati ottenuti
Leggi il paper Measuring arousal and valence generated by the dynamic experience of architectural forms in virtual environments
ABSTRACT
Gli spazi che abitiamo interferiscono con il nostro comportamento e sugli stati d’animo.
Scoperte neuroscientifiche hanno dimostrato che i circuiti cerebrali che sottendono alla cognizione e alle reazioni corporee dipendono dall’ambiente circostante. Questi risultati mostrano una direzione promettente per impiegare le neuroscienze per l’architettura e quindi investigare la relazione esistente tra il cervello dell’uomo e l’ambiente costruito utilizzando il corpo, nelle sue componenti fisiche e neurofisiologiche, come il legame tra le due entità. Su queste scoperte si fonda l’obiettivo del presente progetto di ricerca che ha lo scopo di studiare come l’architettura influisce sul comportamento dell’uomo e sulla sua attività cerebrale. La ricerca viene effettuata in contesti ecologici all’interno di ambienti di realtà virtuale, strumento che è in grado di attivare le risposte neurofisiologiche dell’intera percezione architettonica in uno scenario sociale. I correlati espliciti di questa esperienza sono rappresentati da giudizi percettivi riportati da soggetti che osservano espressioni corporee all’interno di architetture virtuali. La dimensione implicita della percezione viene invece indagata attraverso l’analisi di segnali elettroencefalografici (EEG) per evidenziare il ruolo che hanno le rappresentazioni corporee durante la percezione architettonica. Per questo scopo, diverse architetture ed espressioni corporee virtuali vengono progettate per stimolare diversi comportamenti e attività cerebrali. L’analisi di queste risposte cerebrali guiderà verso l’identificazione dei circuiti cerebrali responsabili per il processamento dell’architettura in un contesto sociale virtuale. La conoscenza acquisita verrà utilizzata per la progettazione dell’architettura del futuro che beneficerà dall’essere centrata sulle reali esigenze dell’essere umano per un suo completo benessere.