Lo scorso 24 novembre Antonio Damasio, professore di Psicologia, Filosofia e Neuroscienze presso la University of Southern California di Los Angeles, e direttore del Brain and Creative Institute, ha presentato presso la sede di Lombardini22 (in diretta streaming) l’ultimo libro pubblicato con Adelphi: Sentire e conoscere. Storia delle menti coscienti (titolo originale: Feeling and Knowing. Making Minds Conscious).
Il luminare ha guadagnato la propria fama internazionale grazie alle ricerche, condotte negli ultimi trent’anni nel campo delle neuroscienze, con le quali ha ribaltato la credenza secondo cui i sentimenti dovessero essere considerati secondari alla ragione e addirittura deleteri per i processi cerebrali. Secondo Damasio, infatti, i sentimenti hanno avuto un ruolo cruciale nella nascita e nello sviluppo della mente, e quindi della coscienza, ma anche nell’evoluzione stessa degli esseri umani. Siamo ciò che siamo grazie a ciò che proviamo e non solo perché pensiamo, come riteneva il filosofo Renato Cartesio. Anzi pensiamo in virtù del fatto che il nostro organismo è capace di provare dei sentimenti. Mi emoziono dunque sono potremmo dire.
La storia evolutiva del sentimento, infatti:
Sostenere che le menti siano state arricchite dai sentimenti e dalla soggettività (Damasio 2018) e che l’apparato emotivo potesse avere un ruolo importante nella costituzione dei suoi processi cognitivi superiori (memoria, pensiero, linguaggio etc), ha consentito al neuroscienziato portoghese di elaborare una nuova teoria della coscienza radicata nei processi corporei, omeostatici, emotivi e sentimentali.
Sentire e conoscere fornisce non solo ai cultori della materia, ma anche a chi non ne ha dimestichezza, la possibilità di addentrarsi nelle intricate speculazioni scientifiche senza uscirne con le ossa rotte ma, al contrario, con un’idea più chiara del percorso svolto dal professore negli ultimi trent’anni e con una maggior consapevolezza della propria natura di esseri senzienti e pensanti.
Dopo aver sviscerato il complesso e misterioso problema della coscienza su cui si articola il libro presentato, Damasio ha dedicato ampio spazio alle domande del pubblico, indagando ambiti interdisciplinari diversi: le questioni legate all’intelligenza artificiale e al Metaverso, la costruzione delle cinematiche corporee, la potenza simbolica della musica, l’atmosfera emotiva dell’architettura e via dicendo.
Di seguito riportiamo alcuni estratti dell’incontro.
Domanda 1: George Lakoff e Mark Johnson hanno descritto i movimenti corporei come pattern cinematici attraverso i quali le culture hanno costruito concetti e metafore. In una prospettiva intersoggettiva ed evolutiva, possiamo ritenere che i gesti corporei di base possano aver innescato la mente?
Antonio Damasio: I movimenti di cui parla Lakoff ci aiutano a costruire e a espandere la nostra mente. Ci permettono di essere situati nel mondo e non sarebbe così semplice se vista, udito e tatto non fossero coadiuvati dal movimento. Muoversi e trovarsi in uno spazio tridimensionale arricchisce la nostra mente. […] Ma ritengo che prima del movimento siano stati vista e udito a innescare la mente. Se non fossimo stati individui “visuali” allora il movimento sarebbe stato un elemento primario ma dal momento che siamo dominati dal sistema visivo-auditivo, è questo sistema che innesca la mente.
Domanda 2: Dal momento che le emozioni sono così legate al corpo, cosa pensa della realtà virtuale e del metaverse e della rappresentazione di noi stessi in una realtà che non è quella reale in cui possediamo un corpo?
Antonio Damasio: La realtà virtuale è qualcosa di diverso dal nostro corpo. Ci riguarda perché l’abbiamo inventata noi ma non fa parte del nostro corpo e delle sue debolezze, potenzialità e vulnerabilità. Come creature viventi manteniamo un equilibrio precario grazie agli enormi sforzi che facciamo. […] L’intelligenza artificiale è uno sviluppo brillante della nostra immaginazione così come lo è l’architettura. Ma è qualcosa che abbiamo inventato noi […] e, nonostante potremmo renderla vicina a ciò che è l’umanità, rimane qualcosa di diverso perché lavora su principi differenti.
Domanda 3: Possiamo chiudere gli occhi e interrompere la nostra visione quando vogliamo, ma è molto più complicato farlo con il suono. Se non sbaglio, sta portando avanti delle ricerche sulla musica e sulla sua percezione. Ci stai ancora lavorando? Cosa pensa del suono?
Antonio Damasio: Il mondo del suono è molto importante. […] Il suono, e la trasmissione del suono nell’uso del linguaggio sonoro, è assolutamente vitale. […] È un mondo estremamente complesso. […] Il suono è il veicolo della musica. È qualcosa che è estremamente importante considerare. […] Noi continuiamo a fare ricerca sulla musica perché siamo interessati a certi aspetti che hanno a che fare con lo sviluppo […] Suonare è uno dei modi per migliorare l’apprendimento e far maturare i bambini più velocemente. […] La musica è legata alla bellezza e alla possibilità di affinare quella bellezza […] È uno strumento molto importante nella maturazione dei bambini, quindi, chiaramente la musica è importante per tutti ma è importante per i bambini e per l’istruzione in particolare.
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Suggerimenti bibliografici
Damasio 2022 – Antonio Damasio, Sentire e conoscere. Storia delle menti coscienti, Adelphi Edizioni, Milano 2022. Piccola Biblioteca 774. (Titolo originale: Feeling and Knowing. Making minds conscious);
Damasio 2018 – Antonio Damasio, Lo strano ordine delle cose. La vita, i sentimenti e la creazione della cultura, Adelphi Edizioni, Milano 2018. (Titolo originale: The strange order of things. Life, feelings, and the making cultures);
Damasio 2012 – Antonio Damasio, Il sé viene alla mente. La costruzione del cervello cosciente, Adelphi Edizioni, Milano 2012. (Titolo originale: Self comes to mind. Constructing the conscious brain);
Damasio 2003 – Antonio Damasio, Alla ricerca di Spinoza. Emozioni, sentimenti e cervello, Adelphi Edizioni, Milano 2003. (Titolo originale: Looking for Spinoza. Joy, Sorrow, and the Feeling Brain);
Damasio 2000 – Antonio Damasio, The Feeling of what happens. Body and emotion in the making of consciousness, Harcourt Publishing Company, San Diego 2000;
Damasio 1995 – Antonio Damasio, L’errore di Cartesio – Emozione, ragione e cervello umano, Adelphi, Milano 1995. (Titolo originale: Descartes’ Error. Emotion, reason, and the human brain).