Il concorso per la Questura di Venezia tra sicurezza e attese emotive - Questura Venezia BLOG 1

Il concorso per la Questura di Venezia tra sicurezza e attese emotive

Agli inizi del 2021 il Ministero dell’Interno e la Città Metropolitana di Venezia hanno sottoscritto una convenzione per bandire un concorso pubblico per la realizzazione della nuova sede della Questura di Venezia. La struttura avrebbe occupato l’area dismessa e abbandonata di Via Ulloa, in prossimità della stazione ferroviaria e della linea tranviaria, in cui sorgeva l’ex scuola Monteverdi, un punto di sutura strategico tra le città di Mestre e Marghera.

Tuned, insieme a Politecnica, ha partecipato a questo concorso con un progetto incentrato prevalentemente sul binomio sicurezza/attese emotive degli utenti. Emozioni e razionalità, così come desideri e funzionalità, infatti, non possono essere slegati, perché è dal loro equilibrio che dipende il comportamento e il benessere delle persone.

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Le evidenze scientifiche, raccolte negli ultimi trent’anni nel campo delle neuroscienze cognitive, hanno condotto la ricerca verso una più precisa regolazione della percezione dello spazio architettonico e, quindi, alla possibilità di migliorare il benessere psico-fisiologico, le relazioni sociali, e le prestazioni cognitive nei luoghi di lavoro.

Costruire luoghi adeguati agli scopi per cui sono pensati passa anche per la capacità di produrre una sintonia tra le molteplici attese che, come esseri umani, proiettiamo verso lo spazio e i segnali che il nostro sistema sensoriale rileva nel corso della percezione.

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La sintonia tra le attese emotive delle persone e le risposte ambientali è la chiave di questo progetto.

Le condizioni ambientali dell’edificio, infatti, sono pensate partendo dalle aspettative dei futuri utenti, che, da quanto emerso dalle analisi, considerano la questura come sistema di servizio alla cittadinanza, e, allo stesso tempo, come luogo sicuro in grado di dare più serenità al quartiere, e a tutta la città.

Una duplice valenza a cui l’assetto architettonico ha cercato di dar voce. Il basamento, che si sviluppa orizzontalmente fungendo da recinto di protezione, compatto ma caldo e materico, convive con gli ambienti vetrati che si distaccano da questo seguendo una spirale che si avvolge verticalmente.

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Tutto questo, oltre a sintonizzare gli utenti al luogo in cui dovranno passare gran parte del proprio tempo, conferisce all’edificio anche una forte identità rafforzando il dialogo con il difficile contesto in cui si dovrà inserire.