La sezione aurea e le basi biologiche del bello - Kos Masera 1

La sezione aurea e le basi biologiche del bello

La risposta del cervello alle sculture classiche e rinascimentali

Uno dei problemi più dibattuti nell’ambito delle arti figurative è se esista una base oggettiva per l’esperienza della bellezza o se il senso estetico sia puramente soggettivo.

Grazie all’utilizzo di tecniche moderne di neuroimaging quali la Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI), è stato possibile osservare quali aree del cervello si attivassero durante l’esperienza estetica e affrontare l’annosa questione.

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Nell’esperimento condotto da Cinzia Di Dio, Emiliano Macaluso e Giacomo Rizzolati, sono stati mostrati a degli spettatori non avvezzi al mondo dell’arte, due serie di stimoli (utilizzando la proporzione come variabile indipendente): uno composto da immagini di sculture originali (capolavori della scultura classica e di quella rinascimentale); l’altro da versioni modificate (attraverso l’uso di un algoritmo) delle stesse.

Gli stimoli sono stati presentati in tre condizioni sperimentali distinte: osservazione, giudizio estetico e giudizio di proporzione. Nella prima condizione, è stato chiesto ai partecipanti di osservare le immagini con lo stesso stato mentale che avrebbero avuto se fossero stati in un museo. Nelle altre due, di fornire un giudizio estetico o di proporzione. Il setting sperimentale così disegnato mirava a catturare l’attività naturale del cervello all’osservazione delle opere d’arte e di determinare le aree attive durante l’espressione esplicita di un giudizio.

Cosa accade, quindi, nel cervello quando una persona osserva delle sculture, indipendentemente dalla condizione sperimentale e dalle modifiche apportate alla proporzione?

Dall’esperimento effettuato emergono degli elementi che, sebbene non possano condurre a una definizione esaustiva del valore estetico, si rivelano interessanti.

Il senso estetico sarebbe mediato da due processi non reciprocamente esclusivi: il bello oggettivo che è caratterizzato dall’attivazione congiunta di alcune aree corticali e dell’insula, le stesse che mediano i fenomeni empatici positivi e il bello soggettivo che coinvolge, invece, l’amigdala, ovvero l’area che codifica l’aspetto emozionale delle esperienze personali.” (Di Dio et al., 2007)

Scopri tutti i risultati della ricerca:

The Golden Beauty: Brain Response to Classical and Renaissance Sculptures

Cinzia Di Dio, Emiliano Macaluso, Giacomo Rizzolatti